Scene eliminata – Riunione di famiglia

Sentito al ranch Wilde a Hobie, in Texas:

I fratelli e i nonni di Hudson parlano del pover’uomo alle sue spalle.

“Hudson ha bisogno di una riunione di famiglia,” disse West, guardando tutti gli altri Wilde riuniti nel salone collegato alla cucina di Doc e il Nonno. “Non è più se stesso da quando ha rotto con Darci e sto iniziando a preoccuparmi.”

Hallie bevve un sorso del suo cocktail e sbuffò. “Lo sai che non verrà stasera, vero? È stato chiamato per un lavoro.”

Winnie prese il bicchiere dalla mano della sua gemella e mandò giù un bel sorso prima di parlare. “In Irlanda. Quel pezzo di merda del suo capo l’ha mandato via.”

West girò la testa. “Il padre di Darci? Perché?”

Winnie annuì. “Sì, a quanto pare Bruce lo sta mettendo alla prova. Dice che se Hudson riesce a gestire con successo l’acquisizione di un birrificio in Irlanda, diventerà vicepresidente.”

“Finalmente,” mormorò Hallie.

“Non accadrà mai,” intervenne Saint. “Quel tizio è uno stronzo.”

“No, non lo è,” rispose Doc. “È solo arrabbiato perché ha spezzato il cuore di sua figlia.”

“Cazzo,” disse Otto, chinandosi in avanti per massaggiare le spalle di Walker, lo sceriffo sexy che sedeva sulle gambe di Otto sul divano. Walker gemette, apprezzando il gesto. “Hudson si è reso conto dello sbaglio che ha fatto andando a lavorare per il padre della sua ragazza?”

“Ora sì,” rispose Hallie. “Ma conosci Hudson. Il suo obiettivo nella vita è essere l’impiegato perfetto e far sì che tutti intorno a lui siano felici. Farà del suo meglio per far colpo su Bruce.”

“La quintessenza dell’ambizione,” aggiunse West.

“Bue,” sbottò Nico. “Qui parla l’asino, hai le corna.”

West prese Nico per il collo e gli passò le nocche sulla testa. “Non più, stronzo. Ora sono un dipendente dal cazzo e torno a casa presto ogni giorno.”

West lasciò suo marito e tirò la sua testa a sé per baciarla. “E io e Pippa ti amiamo per questo.”

MJ era seduta in silenzio, apparentemente ignara della conversazione che avveniva intorno a lei, quando improvvisamente si rizzò e schioccò le dita. “Ho un’idea.”

Tutti la fissarono.

“Ovvero?” chiese Sassy da dove era seduta, sul pavimento.

“Dobbiamo obbligarlo a prendersi una pausa.”

Otto ridacchiò. “Buona fortuna, sorellina. Non succederà mai.”

MJ scosse la testa. “Ascoltatemi. E se facessimo in modo di fargli prolungare il soggiorno senza alcun preavviso? E poi gli diamo un po’ di ‘commissioni’ da fare mentre si trova lì. Sapete, roba che lo farà uscire dalla stanza d’albergo per fargli fare un giro in campagna. Qualcosa che gli faccia fare una cazzo di pausa, una volta tanto, e gli faccia prendere una boccata d’aria fresca.”

Tutti sembrarono pensare a quello aveva detto.

“Mi piace,” disse Doc. “Che tipo di commissioni e come facciamo a prolungare il suo soggiorno se il viaggio è stato prenotato dall’azienda?”

MJ rispose velocemente. “Sono amica della sua assistente, Nadine, ricordi?”

“Per quanto riguarda le commissioni,” Nico alzò la maglietta e si girò per far vedere un tatuaggio sulla schiena. “Qui, da qualche parte, c’è un’illustrazione del Ross Castle a Killarney. Ho sempre voluto visitarlo. Potrei chiedergli di farmi delle foto.”

West fece scorrere una mano sull’inchiostro variopinto della schiena di Nico. “Perché non me l’hai mai detto? Non mi dispiacerebbe andarci con te.”

“Bell’idea,” disse Hallie. “Non che ci andiate voi, ma di chiedere a Hud di farlo. Che altro?”

Walker alzò la testa, uscendo dal coma rilassato in cui era sprofondato. “Jolie ha sempre voluto qualcosa dalla fabbrica di cristalli di Waterford.” Otto si irrigidì alle sue spalle, facendo sì che Walker si girasse e gli mettesse una mano sulla gamba. “Calmati, testa calda. Daevon mi ha chiesto se avessi qualche idea per il suo compleanno. Gli ho detto che non mi veniva in mente nulla, ma potrebbe andare bene una cosa del genere.”

Sassy si alzò dal pavimento con uno strillo emozionato. “Le scogliere di Moher!”

Diversi sguardi si fissarono su di lei.

“Ricordate quando da piccola ho visto La Storia Fantastica migliaia di volte?”

“Sì,” rispose West. “Certo che sì. Hai obbligato Hudson a fingere di essere Fezik e a portarti su per le scogliere come Buttercup, ma non appena arrivavate in cima volevi fare Inigo Montoya per combattere con le spade.”

“Bei ricordi,” disse Nico stringendo affettuosamente la mano di West.

MJ alzò gli occhi al cielo. “Chi pensi insistesse nel fare Westley?”

West si pavoneggiò mentre le sue sorelle gemevano e i suoi nonni ridevano.

“Comunque,” continuò Sassy. “Le Scogliere della Follia sarebbero quelle di Moher, nella contea di Clare.”

Fu il Nonno a prendere la parola. “Sapete tutti che non direbbe mai no a Sassy se gli chiedesse di andarci.”

“Ok,” disse Hallie, alzando lo sguardo dal telefono, su cui stava prendendo appunti. “Finora abbiamo tre viaggetti. La roba del tatuaggio a Killarney, i cristalli a Waterford e le scogliere nella contea di Clare. Facciamoci venire in mente almeno un’altra cosa. Qualcosa che non potrebbe rifiutarsi di fare per niente al mondo.”

Ci fu qualche minuto di silenzio mentre tutti cercavano di pensare. Doc continuò a lanciare occhiate significative al Nonno finché quest’ultimo non ce la fece più.

“Ok, va bene. Ho un’idea,” mormorò il Nonno.

Doc sospirò. “Sicuro, tesoro? Non devi.”

“Liam, amore mio.” Il Nonno prese la mano di suo marito e la strinse. “Lo sai che Hudson non direbbe mai di no. Posso chiedergli di fare una foto alle loro tombe.”

“Le tombe di chi?” chiese Winnie.

“I miei nonni,” rispose il Nonno dolcemente. “Mia madre era irlandese. I suoi genitori sono sepolti nella contea di Clare.”

Il silenzio calò nella stanza prima che West parlasse. “Non parli mai dei tuoi genitori. Non sappiamo neanche chi fossero o da dove vieni tu, precisamente. Pensavo che non li conoscessi e basta.”

“Li conosce,” disse Doc, tirando il Nonno vicino a sé e avvolgendo un braccio attorno alla spalla dell’anziano allevatore. “Ma non gli piace parlarne. È doloroso. Lo hanno cacciato di casa quando era giovane.”

“Chi erano?” chiese Sassy, avvicinandosi per sedersi a terra ai piedi del Nonno. 

“I miei nonni materni erano Moira e Seamus Dugan. Non conosco il nome del cimitero, ma conosco quello del villaggio dove abitavano.”

“Eri Weston Dugan?” chiese Sassy. “No, aspetta. Quella era la famiglia di tua madre. Com’era il cognome di tuo padre?”

Il Nonno sospirò. “Marian.”

* * *